G-ESDM

Cos’è G-ESDM e in cosa differisce dal classico ESDM

Il G-ESDM (Early Start Denver Model in Gruppo) è un intervento terapeutico di gruppo rivolto ai bambini con disturbo dello spettro autistico in età prescolare, utilizzabile e comprensibile non solo da personale clinico specializzato, ma anche dai genitori ed insegnanti. Il modello integra in modo funzionale l’approccio naturalistico e comportamentale conservando il rigore metodologico dal classico ESDM.

L’Early Start Denver Model (ESDM) è un intervento precoce, intensivo e globale per bambini con disturbo dello spettro autistico. Il modello è ritenuto precoce perché è rivolto a bambini molto piccoli, dai 12 ai 48 mesi di età, è intensivo poiché l’intervento prevede da un minimo di 20 ore ad un massimo di 40 ore settimanali; globale poiché considera il bambino in senso olistico.
L’ESDM è anche un modello integrato perché utilizza un insieme di pratiche derivanti da tre tipologie di intervento, ovvero l’ABA, il Pivotal Response Training ed il Modello Denver (Rogers, Dawson, 2010). Tutte queste tecniche consentono di attirare l’attenzione del bambino e coinvolgerlo in situazioni sociali che a loro volta diventano gratificanti. Il bambino, dunque, sperimentando esperienze positive sarà motivato a cercarne altre in futuro. Lo strumento che consente di utilizzare queste tecniche è il gioco, attraverso il quale si perseguono gli obiettivi dell’ESDM.

Le attività gestite sotto forma di gioco prendono il nome di Joint Activity Routine (Rogers, 2016).

  • Il termine “joint” vuole dare importanza al tema della condivisione. I giochi presentati devono essere condivisi tra bambino e terapista. Ciò significa che deve nascere uno spazio all’interno del quale terapista e bambino svolgono le varie attività insieme, comunicano in maniera reciproca;
  • il termine “activity” pone l’accento sul fare. I bambini devono sperimentare, svolgere nuove azioni in maniera pratica.
  • il termine “routine” vuole dare rilievo alla ripetizione. I bambini con disturbo dello spettro autistico si trovano spesso a dover affrontare situazioni del tutto nuove. Quindi, è di fondamentale importanza concedergli la possibilità di esercitare, ripetere le nuove abilità fin quando non si traducono in un apprendimento acquisito.

L’Early Start Denver Model, infine, essendo in intervento clinico-terapeutico, prevede, principalmente una somministrazione 1:1 (terapista-bambino).
Solo in alcuni casi possono essere previsti setting di gruppo, dove per gruppo si intende la presenza e l’adesione alle attività di 3-4 bambini con disturbo dello spettro autistico.

Tuttavia, proprio in età prescolare nasce l’esigenza di avere alternative alla terapia individuale e di condividere il percorso oltre che con il terapista anche con un gruppo di pari che possono fungere da modello per il bambino, che resta comunque sempre al centro del progetto. È da questa esigenza che nasce il Group-Based early Start Denver Model.

L’intervento nasce nel 2017 da un gruppo di ricerca statunitense, composto da Giacomo Vivanti, Ed Duncan, Geraldine Dawson e Sally J. Rogers, al fine di migliorare ed adeguare l’Early Start Denver Model ad ambienti educativi inclusivi, ovvero all’interno di scuole e asili nido dove bambini a sviluppo tipico e bambini con autismo condividono aule, giochi e insegnanti.
La principale finalità nello sviluppo del G-ESDM è stata quella di creare un progetto di intervento precoce basato sull’evidenza scientifica per bambini con autismo che potesse essere utilizzato all’interno delle scuole dell’infanzia. Creare un modello di intervento inclusivo per l’autismo significa, riuscire ad appagare le necessità delle famiglie e far in modo che il maggior numero di bambini possa farne parte.
Inoltre, un ambiente di gruppo offre dei vantaggi che non sono disponibili in un intervento 1:1, come per esempio la condivisione di attività cooperative, gioco e comunicazione con i pari.
Inoltre, a differenza dei contesti clinico-terapeutici nelle scuole per la prima infanzia i programmi educativi prevedono molteplici attività proposte sotto forma di gioco, aumentando così in maniera del tutto naturale le occasioni di apprendimento sociale e riducendo il rischio di isolamento (Vivanti et al., 2017). Nel G-ESDM, come nell’ESDM, ogni bambino ha degli obiettivi individualizzati.

Una differenza sostanziale rispetto all’ESDM sta nel numero degli obiettivi programmati; mentre nell’ESDM vengono pianificati venti obiettivi di apprendimento da svolgere in dodici settimane, nel G-ESDM vengono elaborati sedici obiettivi di apprendimento da realizzare in dodici settimane. Questo limite è dovuto perché il bambino deve avere il tempo di apprendere in un contesto di gruppo dove possono interferire delle variabili.

Una differenza tra il G-ESDM e gli approcci didattici strutturati per l’autismo riguarda l’organizzazione dell’ambiente fisico. Nel caso di approcci didattici strutturati gli input sensoriali sono ridotti, e sono invece aumentati i supporti visivi.

Nel G-ESDM invece si cerca di fornire al bambino un ambiente di apprendimento sociale significativo e gratificante al fine di favorire lo sviluppo di abilità e l’apprendimento sociale. La disposizione fisica della classe riflette questa filosofia ed è progettata per supportare l’apprendimento sociale da parte degli adulti e dei pari in tutti i domini di sviluppo e in tutte le attività del giorno. Entrando in una classe G-ESDM si entra in una classe ben organizzata per bambini della prima infanzia.

L’organizzazione dei materiali e degli spazi è fondamentale poiché permette al bambino con autismo di comprendere in determinate aree “cosa accadrà” e, soprattutto, permette la gestione di stimoli che possono entrare in competizione con le attività che si propongono al bambino.

In conclusione, quando si lavora con bambini con disturbo dello spettro autistico è importante scegliere strategie che si sono dimostrate essere efficaci all’interno di programmi di ricerca condotti in maniera rigorosa. L’aspettativa è che la scuola individui tra le pratiche efficaci quelle più adatte ai problemi che spesso si trova a dover affrontare.

Il Centro Aita organizza il corso online G-ESDM – Implementazione Dell’Early Start Denver Model in Gruppo per Bambini con Autismo in Età Prescolare diretto dal Prof. Giacomo Vivanti.
Il corso si svolgerà giorno 20 Febbraio 2021 dalle 14.00 alle 18.00.

Bibliografia

Rogers, S. (2016), Early start Denver model. In Comprehensive Models of Autism Spectrum Disorder Treatment, <<Cham: Springer>>, pp. 45-62.

Rogers, S. J., & Dawson, G. (2010), Early Start Denver Model for young children with autism: Promoting language, learning, and engagement, << Guilford Press>>.

Vivanti, G., Duncan, E., Dawson, G., Rogers, S.J., (2017), Implementing the GroupBased Early Start Denver Model for Preschoolers with Autism, << Cham: Springer>>.