Gestione dei comportamenti problema

Tecniche di intervento per la gestione dei comportamenti problema:

Nel caso in cui il comportamento problema non scompaia, è necessario ricorrere a tecniche di intervento comportamentali specifiche. Per scegliere la tecnica corretta, è opportuno distinguere dall’inizio i comportamenti lievemente problematici da quelli considerati gravi. Le tecniche maggiormente usate ,nella gestione dei comportamenti problema sono:

  1. Estinzione: è una tecnica di matrice comportamentale che consiste nell’ignorare sistematicamente i comportamenti lievemente problematici. L’impiego di questa strategia è possibile soltanto a condizione che il comportamento indesiderato possa essere temporaneamente tollerato, sia perché non lesivo per il bambino o per gli altri, sia perché chi impiega la tecnica deve necessariamente sopportarlo. Qualora ignorare strategicamente e sistematicamente un comportamento non sia possibile o non funzioni, è preferibile utilizzare altre tecniche.
  2. Costo della risposta: consiste nel presentare al bambino le conseguenze spiacevoli del suo comportamento. Secondo questa tecnica, quando il bambino mette in atto un comportamento disfunzionale deve pagare una sorta di penalità, rinunciando a un privilegio che aveva acquisito in precedenza. Ad esempio, se a scuola o in un contesto sportivo adotta un comportamento particolarmente disfunzionale e con lui si sta già utilizzando la tecnica della token economy, è possibile impiegare il costo della risposta togliendo gettoni già ottenuti, rimandando così il raggiungimento del premio finale. Nei casi in cui non è in corso una token economy, è consigliabile sottrarre al bambino un privilegio o un oggetto che abbia un legame logico o contestuale con il comportamento disfunzionale. Questa tecnica è utile per gestire i comportamenti di media gravità che non rispondono alla tecnica dell’estinzione.
  3. Time out: Tale tecnica viene usata in presenza di comportamenti impulsivi, aggressivi o ostili, e consiste nell’allontanare fisicamente il bambino dalla situazione in cui ha manifestato il comportamento problema, così da isolarlo da altre fonti di rinforzo per un tempo limitato (della durata di pochi minuti), stabilito in precedenza e sancito dal suono di un timer. Nel momento stesso in cui si verifica il comportamento problema il bambino dovrebbe essere condotto in un luogo tranquillo e privo di stimoli, in cui dovrà rimanere fino al termine del time out segnalato dal timer. Per applicare nel modo corretto la tecnica del time out è necessario selezionare preventivamente il comportamento target dell’intervento; l’operatore deve inoltre individuare un luogo idoneo in cui il bambino possa trascorrere il tempo stabilito senza ricevere input esterni significativi o rinforzanti. L’allontanamento dalla situazione scatenante dovrebbe essere accompagnato da una breve spiegazione, fornita con tono fermo ma non collerico, sul comportamento disfunzionale. È importante che l’operatore sia in grado di mettere in pratica la tecnica senza mostrare aggressività, irritazione o rabbia. Infatti, sebbene il time out possa sembrare un metodo punitivo sgradevole, la sua corretta applicazione non ha ripercussioni negative sul bambino. Il messaggio che quest’ultimo deve ricevere riguarda la necessità di calmarsi e abbassare il livello di attivazione comportamentale.
  4. Restrizione fisica: l’inibizione motoria del bambino viene utilizzata quando siamo in presenza di comportamenti gravi che possono essere lesivi per la persona o per gli altri. In generale, nei momenti di crisi caratterizzati da agitazione, aggressività o rabbia è bene mantenere un rapporto di 1:1 tra il bambino e l’adulto, se la corporatura e le dimensioni del bambino lo permettono. In ogni caso, è consigliabile che a intervenire sia il minor numero di persone possibile, evitando di rinforzare il comportamento con l’attenzione da parte di figure che dovrebbero ignorarlo. A scuola questo aspetto è fondamentale. La presenza di altri bambini, infatti, crea delle dinamiche di rinforzo sociale, come l’imitazione o il divertimento di fronte a un comportamento disfunzionale, che sono difficilmente gestibili per gli insegnanti. Quindi, quando si verifica un comportamento problematico di media gravità, il bambino dovrebbe essere allontanato dal resto del gruppo-classe (o il resto del gruppo dovrebbe essere allontanato dal bambino) in modo neutro, per evitare emulazioni o rinforzi da parte dei coetanei.